Come sempre cerchiamo di pubblicare questi post sugli articoli scientifici prodotti all’interno di Venezia2021 cercando di dare un taglio divulgativo per far comprendere concetti talvolta complessi.
Vi sono delle materie di difficile divulgazione per le quali solo una conoscenza approfondita della materia può renderle di più facile accesso. Oggi siamo in uno di quei casi. Per questo cercheremo di non interpretare e semplificare quanto scritto nell’articolo scientifico prodotto dal gruppo di ricercatori appartenenti all’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Applicata OGS di Trieste e alla Station Biologique de Roscoff, Plateforme ABiMS, dandovi però la definizione di quelle che sono le scienze “OMICHE” che stanno alla base del lavoro fatto dal gruppo di ricerca.
Secondo la Treccani, si definiscono “scienze omiche quelle discipline che utilizzano tecnologie di analisi che consentono la produzione di informazioni (dati), in numero molto elevato e nello stesso intervallo di tempo, utili per la descrizione e l’interpretazione del sistema biologico studiato.”
Per esempio, “il termine genoma, quindi, rappresenta l’insieme dei geni di un individuo e la genomica la disciplina che studia e misura il sistema geni.”
L’articolo analizza le capacità batteriche dei sedimenti superficiali della Laguna di Venezia di far fronte alle pressioni ambientali per migliorare la stabilità e la resilienza ecosistemica attraverso analisi metagenomiche.
Altre parole che possono aiutarvi ad entrare nella complessità della materia sono: batteri, antibiotici, antibiotico-resistenti e sedimenti.
