Variabilità naturale o antropica? Un modello a lungo termine delle comunità di zooplancton in un ecosistema di transizione in continua evoluzione

Elisa Camatti1*, Francesco Acri1, Amelia De Lazzari1, Nicola Nurra1,2, Marco Pansera3, Anna Schroeder4
and Alessandro Bergamasco1

1Institute of Marine Science (ISMAR), National Research Council of Italy (CNR), Venice, Italy,
2Department of Life Sciences and Systems Biology, University of Torino, Torino, Italy, 3Department of
Research Infrastructures for Marine Biological Resources, Stazione Zoologica “A. Dohrn”, Naples, Italy,
4Department of Environmental Life Sciences, University of Trieste, Trieste, Italy

Partiamo da alcune parole chiavi:

  • LTER ossia la rete nazionale di ricerche ecologiche a Lungo TERmine
  • Zooplancton ossia la parte del plancton (organismi acquatici che galleggiano nella colonna d’acqua) marino o di acqua dolce che si lasciano trasportare dalla corrente.
  • Copepodi sono un raggruppamento dei crostacei (mesozooplancton)
  • Marinizzazione ossia la tendenza della laguna di Venezia ad avere caratteristiche ambientali simili al mare aperto in seguito a fenomeni come l’aumento della temperatura e l’innalzamento del livello del mare.

Dopo questa lunga premessa sarà più agevole leggere e comprendere lo studio pubblicato da un gruppo di ricerca afferente a diversi istituti di ricerca e università italiane che hanno analizzato le variazioni della comunità zooplanctonica presente nella laguna di Venezia.

Nello studio sono state confrontate le dinamiche dello zooplantcon lagunare in un periodo di 20 anni analizzando e confrontando i segnali fisici e biologici per valutare l’ipotesi di un lento cambiamento ambientale.

E’ possibile che la marinizzazione lagunare con un’aumentata competizione tra spezie stia contribuendo al disequilibrio interno della comunità zooplanctonica?
A tutto questo c’è da aggiungere la presenza della specie esotica Mnemiopsis leidyi che sta mettendo a rischio i copepodi lagunari.

Mnemiopsis leidyi

Riassumendo le conclusioni:

  • il trend in aumento delle temperature e in particolare la notevole persistenza prolungata oltre la soglia delle alte temperature estive sta stimolando uno spostamento nella composizione della comunità di copepodi verso specie più piccole
  • la forte pressione predatoria non selettiva del ctenoforo invasivo M. leidyi, regolarmente presente in laguna nel periodo estivo-autunnale degli ultimi anni, potrebbe essere la causa principale della riduzione dell’abbondanza di copepodi e altri gruppi, e potrebbe hanno contribuito, insieme all’aumento della temperatura e della salinità, ad indebolire alcuni collegamenti soprattutto tra le specie lagunari.
  • I processi di “disturbo” in corso nella Laguna di Venezia e le zone circostanti non sono certamente concluse. Può anche essere presupposto che la direzione del “disturbo” applicato sia stata monotono ormai da alcuni decenni; quindi forme di “disturbo” non è previsto il recupero.
  • I cambiamenti nella comunità dello zooplancton sono il risultato di interazioni sinergiche a cascata. E’ possibile fare riferimento alla variabilità naturale o antropica?

Vi lasciamo all’articolo per approfondire l’argomento