Torniamo a parlare di inquinanti emergenti in laguna di Venezia con un nuovo articolo scritto da un gruppo di ricercatori afferenti all’Istituto di Scienze Polari del Centro Nazionale di Ricerca (CNR-ISP) e al Dipartimento di Scienze Ambientali, informatica e Statistica dell’Università Cà Foscari di Venezia.
L’articolo dal titolo Assessing glyphosate in water, marine particulate matter, and sediments in the Lagoon of Venice analizza la presenza del glifosato nelle acque e nei sedimenti della laguna e ne cerca le correlazioni con gli usi, prevalentemente agricoli all’interno del bacino scolante.
Per chi non conoscesse il glifosato, altro non è che uno dei più comuni diserbanti utilizzati sia in agricoltura sia, per esempio, per diserbare i cigli stradali. Uno dei settori dove il glifosato viene maggiormente impiegato è quello della coltivazione della vite per mantenere puliti i filari dalle piante infestanti. Il Veneto sembra essere uno dei maggiori consumatori, e solo nel 2020 è stato vietato all’interno delle aree DOCG, mentre nelle restanti coltivazioni si può liberamente utilizzare.
L’articolo pone l’accento proprio sulle aree agricole a ridosso della laguna, potenzialmente bacini di dispersione dell’inquinante analizzato nello studio.
Non ci resta che lasciarvi alla lettura!