Vongole e lunghe esposizioni agli inquinanti

Sperando di non banalizzare l’argomento, sembra di vedere una partita tra ladri e poliziotti. Ovviamente i ricercatori in questo caso sono i poliziotti buoni, mentre nella parte del “ladro” ci mettiamo una parte dell’industria che gioca a trovare la sostanza in grado di portare il profitto più alto e al contempo minimizzi i danni alla salute e all’ambiente.

Questa premessa perchè il lavoro da parte dei ricercatori, che talvolta sembra improbo, è mirato ad individuare gli effetti nel tempo di nuovi inquinanti. Una vera lotta contro il tempo per capire in anticipo se quella particolare sostanza può e/o potrà essere dannosa in un prossimo futuro.

E’ stato pubblicato a questo proposito, un nuovo articolo da parte del gruppo di ricerca facente capo al dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università di Padova, sui possibili effetti causati dalle lunghe esposizioni a sostanze inquinanti sulle vongole.

Il gruppo di ricerca nel marzo del 2021 ha trovato i primi riscontri negli organismi lagunari, della sostanza che ha sostituito nella produzione industriale i tristemente famosi PFAS.

Il tema è complesso e anche i risultati sono in via di definizione, ma una lettura per entrare in un mondo in apparenza lontano è comunque d’obbligo.

L’articolo potete rileggerlo cliccando qui

Correlato all’argomento vi riproponiamo l’articolo sull’emergenza delle microplastiche in laguna. Clicca qui per leggerlo.

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