Previsioni innalzamento del mare

Circa due miliardi e mezzo di persone – il 40 percento della popolazione mondiale – vivono a meno di 100 chilometri dalla costa e oltre 600 milioni risiedono in aree costiere con un’altitudine inferiore a 10 metri sul livello del mare e quindi esposti a inondazioni e maremoti


In un’estate dove i 35° sono diventati “normali”, parlare di cambiamenti climatici risulta fin troppo facile. L’ipotesi che in un futuro vi possano essere cambiamenti nel nostro stile di vita dovuti ai cambiamenti climatici è sempre più verificata e il nuovo orizzonte, una volta lontano, sembra avvicinarsi a gran velocità. In questo contesto, uno dei principali compiti della comunità scientifica è quello di formulare una previsione il più accurata possibile per determinare la consistenza di questi cambiamenti. Tutto questo, in un ambito dove le condizioni al contorno sembrano variare molto più velocemente di quanto si potesse prevedere, causando ulteriore variabilità in un quadro naturalmente complesso.

Quanto varierà il livello medio del mare, dove, quando, in quanto tempo si raggiungerà quel determinato livello medio del mare? Sono solo alcune delle domande, che attendono risposte sempre più aggiornate, legate all’innalzamento medio della temperatura e al conseguente innalzamento del livello marino.

Oggi vi presentiamo un articolo scientifico pubblicato nella rivista internazionale Natural Hazard and Earth System Sciences nel quale si comparano gli attuali modelli statistici utilizzati nella previsione dell’innalzamento medio del mare nelle zone costiere con l’intento di individuarne potenzialità e lacune per migliorarne gli output e minimizzarne le incertezze.

Vi lasciamo all’articolo, buona lettura!