Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un crescente manifestarsi di eventi climatici estremi, che hanno coinvolto in particolar modo le città italiane costiere. Questi eventi hanno causato ingenti perdite in termini sociali, economici, ambientali e del patrimonio culturale tangibile e intangibile. La Linea 5.3, parallelamente alla costruzione dagli scenari di cambiamento climatico definiti nella Linea 5.1 -Scenari di cambiamento climatico per Venezia e la sua laguna- e con il supporto delle analisi sugli impatti, la vulnerabilità e il rischio eseguita nella Linea 5.2 -Impatti, vulnerabilità e rischi indotti dal cambiamento del clima-, ha come obiettivo principale quello di strutturare metodologie e pratiche in grado di cogliere i mutamenti indotti sia dal cambiamento climatico sia dalla messa in funzione del MOSE, e conseguentemente sviluppare azioni mirate all’adattamento, alla mitigazione degli impatti e alla prevenzione dei rischi. La Linea 5.3, seguendo gli approcci e le indicazioni derivanti dalla Linea 5.1 e dalla Linea 5.2, definirà un piano di adattamento relativo all’area lagunare e alla prima fascia di interfaccia con il territorio della Città Metropolitana di Venezia, costruendo per queste aree, delle strategie d’intervento specifiche per la conservazione del patrimonio culturale e territoriale fino a fornire indicazioni per l’incremento della resilienza del sistema Venezia. La proposta della Linea 5.3 cerca in primo luogo di superare gli attuali limiti dello stato dell’arte ed essere innovativa sotto numerosi punti di vista. In primo luogo le attività previste dalla Linea 5.3. sono state definite secondo una prospettiva interdisciplinare che coinvolge le discipline del “progetto” dalla tecnica delle costruzioni, al restauro, alla fisica tecnica e ambientale, alla petrografia, all’urbanistica e alla pianificazione territoriale ed urbanistica. Nel progetto si cerca di fornire una visione complessiva del sistema Laguna includendo i sistemi ambientali oltre che l’ambiente costruito (built environment) inclusa l’interfaccia con gronda lagunare, includendo l’ambiente naturale e quello costruito della città storica, in tutte le sue peculiarità ambientali, socio-economiche, storico architettoniche, nella prospettiva degli impatti del cambiamento climatico e del funzionamento costante del MOSE. La ricerca, inoltre, per la prima volta baserà tutte le proposte sullo medesimo condiviso set di dati ed analisi, ipotizzando comparazioni e la messa a sistema delle varie alternative, che riguardino lo stato dell’ambiente urbano, del paesaggio e lo stato di conservazione e la salvaguardia dei beni storici. Il superamento della settorialità disciplinari nell’ambito dell’architettura, dell’urbanistica e delle discipline applicate ai beni culturali (chimica, petrografia, restauro, ecc.) porrà le basi per una visione completa e poter proporre interventi sinergici, cost-effective e legittimati.
La legittimazione che non deriverà solamente dalla base comune e condivisa di studio, ma soprattutto dalla presenza costante degli stakeholders e dei decision-makers che verranno coinvolti sin da subito nel processo decisionale, uno specifico asse della ricerca garantirà un accompagnamento mirato alla valutazione delle istanze e delle preferenze. La restituzione delle conoscenze ai diversi attori (Comune, Enti di tutela , privati cittadini) sarà un necessario punto di arrivo della ricerca per fornire metodi e strumenti per una manutenzione e gestione sostenibile e duratura del sistema Laguna in tutte le sue componenti. La necessità di studiare in modo sistematico, integrato e diffuso lo stato di conservazione del patrimonio architettonico e paesaggistico con particolare attenzione agli elementi particolarmente sensibili attraverso l’integrazione e modellizzazione dei dati già presenti riguardanti molti aspetti della gestione cittadina, del costruito veneziano, dei materiali e delle forme di degrado presenti, è imprescindibile per valutare in futuro gli impatti diretti (diminuzione delle zone allagate, miglioramento della vita cittadina, danni diretti dovuti all’acqua meteorica e di risalita, su apparecchi elettrici, mobili; mantenimento dell’accessibilità ad uffici, negozi, ecc.) e indiretti (asciugatura di murature e cristallizzazione dei sali in esse contenuti, possibilità di larga fruizione dei piani terra e aumento del loro valore economico) derivanti dalla messa in funzione del MOSE, nonché i danni dovuti ai cambiamenti climatici (eustatismo, variazioni dei tenori di umidità, temperatura, eventi meteorologici e climatici estremi, vento, azioni combinate con inquinanti atmosferici) diretti (in relazione ai materiali e alle tecnologie costruttive) e indiretti (in relazione alla scala urbana e del contesto). Al contempo tutti i sistemi di pianificazione e gestione urbana, non solo nel centro storico ma anche nella gronda lagunare e nel sistema della Città Metropolitana di Venezia, potranno acquisire le azioni e gli interventi proposti nella ricerca dandone attuabilità nel lungo periodo. La ricerca si propone quindi di valutare queste interazioni e di fornire uno strumento per la stima dei costi-benefici derivanti dall’impiego di diverse metodologie di protezione e adattamento dell’edilizia veneziana. La restituzione delle conoscenze ai diversi attori (Comune, Sovrintendenza, privati cittadini) deve essere un necessario punto di arrivo della ricerca per fornire metodi e strumenti per una manutenzione, adattamento e protezione oculata e duratura dell’ambiente costruito nel suo complesso.
