La compattazione dei suoli barenali

Durante questi anni di Venezia2021 abbiamo spesso parlato dell’innalzamento medio del mare e degli effetti negativi che subirebbe l’ecosistema lagunare. Tra le grandezze in gioco per definire il futuro delle morfologie lagunari, l’apporto di nuovo materiale in grado di depositarsi e costituire nuova barena, è sicuramente fattore fondamentale, ma non è il solo che influirà sulla permanenza o scomparsa delle forme lagunari.

Il gruppo di ricerca guidato dal professore Pietro Teatini del dipartimento ICEA dell’Università di Padova in collaborazione con Wageningen University, Deltares Research Institute, gli istituti CNR di Geoscienze e Risorse della Terra e di Scienze Marine, ha approfondito le dinamiche spazio-temporali del sottosuolo barenale individuando nei differenti tassi di compattazione, fattori determinanti per la resilienza barenale in previsione del futuro innalzamento medio del mare.

L’eterogeneità spaziale e le diverse caratteristiche dei suoli, implicano comportamenti di autocompattazione molto differenti che possono variare da 6 a 32mm a seconda della presenza di suoli inorganici o organici. Questi valori risultano da prove fatte direttamente sul campo attraverso una nuova metodologia di carico/scarico dei suoli messa a punto dal gruppo di ricerca stesso.

A questo proposito vi lasciamo ad uno dei primi video girati per Venezia2021, dove il professore Pietro Teatini e il ricercatore Luigi Tosi ci spiegano le attività di campo.

Buona visione e buona lettura.

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